Sono alla fine della spedizione dubaiana e tra 2-3 giorni lascerò l’inverno arabo a 25 gradi per quello più familiare a -5. Ma non è il freddo né la bora a 130 orari che mi preoccupa. Mi preoccupa invece tornare in un paese che si fa sorprendere dal freddo d’inverno. In cui bastano 5 cm di neve per bloccare la capitale, e 10 per il resto del paese. Dove i treni si guastano a colpi di candidi fiocchi. Dove gli spazzaneve (che ci sono) escono e si bloccano perché non hanno montato le catene. Tutto si guasta, tutto si ferma.
Ma dov’è finita l’arte di arrangiarsi!? Ma dove sono finite le camminate nella neve per andare a scuola/lavoro, il mettere mano alle cose per farle funzionare!? Dov’è il calore umano? E’ possibile che le persone in Italia siano talmente disperate e rassegnate che ogni evento diventa eccezionale, un’emergenza, e basta una normale nevicata invernale, qualche grado in meno, un acquazzone estivo per mandare tutto all’aria? Tutto! E sentirsi soli, indifesi, abbandonati di fronte agli elementi?
Questo gelo mentale, che sta diventando un’era glaciale italiana, mi fa una paura boia.
Kada to tako postaviš, čovjek se mora složiti. :-) Makar sam ja već kao dijete mrzio snijeg. Ništa sanjkanje, skijanje, grudanje… toga se zgražavam. :-p
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Može se snijeg i ne sviđati, i zima biti kruta, ali ne može se stat pa plakat jer je palo 5 centimetra i cesta je kliska. Šta bi onda Šveđani ili Finci trebali raditi zimi?
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