L’immagine che abbiamo tutti di una guerra nucleare globale prevede l’inevitabile distruzione della vita sul pianeta, compresa l’umanità. La letteratura e la cinematografia è piena di esempi di escalation nucleare che hanno portato al MAD (Mutual Assured Destruction).
Lo stesso principio MAD è il perno delle strategie che sinora hanno permesso di evitare scambi nucleari di qualsiasi livello tra le potenze mondiali (Usa e Russia, in sostanza). I militari, che sono persone, sanno che entrare in un conflitto in cui è garantito che ci si lascia la pelle, non è una soluzione praticabile.
Ma c’è una BRUTTA notizia: esiste almeno un modo per condurre una guerra nucleare massiccia senza provocare un olocausto globale, ma sconfiggendo l’esercito nemico.
Si tratta delle esplosioni nucleari nello spazio, a 2-300 km sopra il territorio nemico, che scatenano potenti impulsi elettromagnetici (EMP). Questi mettono fuori uso satelliti, aeroplani, le comunicazioni, la rete elettrica e dispositivi elettronici, senza scatenare l’inferno di fiamme e radiazioni al suolo. Riducendo il livello tecnologico di un paese all’età vittoriana (pre-elettrica), l’attacco annullerebbe le capacità militari di un paese che verrebbe poi sopraffatto con una guerra convenzionale. Questo per i militari, che sono persone, è invece una soluzione praticabile.
A salvarsi dagli EMP sarebbero solo le strutture sotterranee (bunker, silos) e i sottomarini, che potrebbero rispondere con un contrattacco nucleare che, nella MIGLIORE delle ipotesi, sarebbe anch’esso a suon di EMP, riducendo a loro volta il territorio nemico all’era pre-elettrica, o per lo meno pre-elettronica.
Il mondo si troverebbe a questo punto, sempre nella miglior delle ipotesi, arretrato di un paio di secoli dal punto di vista tecnologico, con l’opzione di condurre o meno una guerra convenzionale… retrò: senza satelliti, radio, radar, strumentazione elettronica, energia elettrica.
Succederà? Non succederà? Non lo so. Quello che si può vedere in questi mesi è che Russia e Usa stanno tornando a potenziare gli arsenali nucleari (insieme già contano più di 14.000 testate), rompendo i trattati per il disarmo nucleare. L’escalation questa volta è condita con tecnologie militari ancora più letali (cyberguerra, stealth, droni, robot, satelliti, missili da crociera “invisibili”, laser, scudi missilistici, ecc…): il principio MAD oramai non regge più. Sostenere quindi che l’attuale situazione sia ben lontana dalla pericolosità della Guerra Fredda, penso sia sottostimare la gravità del momento in cui viviamo.